TRA
UNA PFM E LALTRA
La mia carriera professionale ha avuto come
leit motif la ripetizione di tre momenti fondamentali legati al fare musica in senso più
generale. Assimilare tecniche strumentali e linguaggi musicali elaborarli suonandoli e
ripetendoli, dimenticare tutto per lasciare il posto ad una fase creativa.Da ragazzo,
cè quindi una prima fase di "inspirazione musicale", di studio dello
strumento, 9-17 anni. Poi una fase di apprendistato o di "gavetta" in gruppi
diversi: Vibros, Grifoni, Quelli, con i
quali suoni centinaia di ore di musica nei locali. Quindi la terza fase quella
dellespressione musicale nella creatività e nella composizione, in cui si
coniugavano anche le acquisite capacità strumentali che ingloba tutta lesperienza
PFM fino agli anni 80.
Dopo aver tirato fuori da me tutto ciò che avevo, è diventato indispensabile un nuovo
periodo di studio musicale e non, che mi consentì di rifondare un nuovo rapporto con la
musica e con me stesso. Già a 28 anni riprendevo gli studi di chitarra classica
interrotti molti anni prima. A 31 iniziavo i miei studi di antroposofia e pedagogia a
orientamento antroposofico, studi che hanno segnato in modo definitivo il mio rapporto con
la vita e con la musica. A 35 nasce lesigenza di fondare una scuola di musica che si
occupasse dei linguaggi della Musica Popolare e Jazz. Nasce così (1984) il CPM, Centro Professione Musica, di
Milano, una delle scuole più importanti dItalia, scuola con oltre 800 allievi che
tuttora presiedo.
Linteresse per le caratteristiche archetipiche della comunicazione musicale mi fa
incontrare il mondo del disagio giovanile. Prima il carcere (1987/1994) poi la Comunità
(Exodus) e infine la creazione di unAssociazione, MCS Musica Contro la Sofferenza,
che porta tuttora musica e cultura nei luoghi del disagio. Legata allassociazione
cè le composizione di una "Sinfonia popolare per 1000 chitarre".
Rappresentata a Verona il 7 giugno 1997, verrà rappresentata in altre città sino ad
arrivare nel 1999 a Roma. A Milano sarà in piazza Duomo il 19 giugno 1998.
La mia parte creativa musicale comprende
anche due CD: Racconti della
tenda rossa (1991) e Accordo
(1993).
Nel 1995 la Fabbri Editori mi affida il compito di progettare un videocorso di chitarra.
Ne esce una vera e propria enciclopedia del chitarrismo in tutti i suoi generi.
Lopera, composta da 100 fascicoli, 50 video e 50 audiocassette, che ottiene un
enorme successo in Italia e viene pubblicata anche in Spagna e Francia.
Attualmente, oltre a presiedere il CPM e MCS, sono stato chiamato dallUniversità
Cattolica di Milano e Brescia ad occuparmi delle lezioni di tirocinio in relazione alle
caratteristiche della pedagogia artistica in relazione alla musica.
Ma una cosa è certa, più cerco di conoscere e più mi accorgo di sapere ben poco. Forse
è questa la spinta che mi consente di tenere insieme tante esperienze diverse, ovvero la
convinzione che studiare in continuazione è la condizione indispensabile per non farsi
ingabbiare in un immobilismo, in un conformismo che cerca regole fisse per poter elargire
finte sicurezze e fittizie stabilità.
TOP
IL MIO
RAPPORTO CON LA CHITARRA
La chitarra è una compagna
della mia vita.
Attraverso di lei ho misurato e fatto crescere la mia sensibilità, la mia intelligenza,
la capacità di incontrare me stesso e gli altri.
A lei ho consegnato i miei sentimenti di adolescente, attraverso di lei ho travato pace e
consolazione nei momenti in cui la solitudine si faceva più pesante per
limpossibilità di comunicare me |
|
stesso ai miei genitori, agli amici, al
mondo. Per me la chitarra è come laratro per il contadino, la mongolfiera per
lesploratore del cielo, è il mezzo che materializza in fatti (musica)
lesplorazione in un mondo spirituale fatto di immaginazione, intuizione,
ispirazione. La chitarra è lo strumento con cui poter far crescere anche oggi il mio
rapporto di coscienza con la musica, con gli intervalli, con larmonia ed il ritmo. I
diversi linguaggi (pop, rock, jazz, classico, ecc.) parlano della storia degli uomini nel
loro calarsi in diversi periodi storici, sono il metro e lo specchio di situazioni sociali
contingenti. Ma cè una musica che sa andare al di là di tutto ciò, quella degli
archetipi semplici della comunicazione musicale, ed è quella che mi affascina
infinitamente. Con la chitarra elettrica vivo di più un rapporto con il dolore, con il
grido, con una certa esasperazione dei sentimenti. Con lo strumento acustico polifonico
ritrovo lequilibrio di una giustezza dei sentimenti che sento di poter guidare
realmente di persona. Nello strumento elettrico infatti tutto viene decodificato. Il gesto
diventa impulso elettrico, poi successivamente amplificato per poter essere udito. La
chitarra elettrica non avrà mai limmediatezza e la giusta armonia
strumento-strumentista che vive nello strumento acustico.
TOP
LE MIE
CHITARRE
TIPO |
CORDE |
ANNO |
ACUSTICHE |
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MARTIN "D 12" |
12 |
1995 |
MARTIN "D 35" |
6 |
1995 |
IBANEZ "AW 6 DM" |
6 |
- |
YAMAHA "FG 450 SA" |
6 |
- |
OVATION "balladeer" |
6 |
- |
OVATION "custom
legend" |
12 |
- |
OVATION Model 1624-4 |
6 nylon |
1975 |
OVATION "custom
legend" |
6 |
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GIBSON "Chet Atkins"
custom shop edition |
6 corde nylon
n° 3 della serie |
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CLASSICHE |
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MONZINO "classica I"
di liuteria a mano |
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1972 |
LUIS ROMERO |
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ELETTRICHE |
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ROLAND GR "G-707"
grigio metallizzato |
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FENDER TELECASTER
"fretless" prototipo personalizzato legno chiaro |
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1969 |
GIBSON "arch top"
mod. ES-335TD legno scuro |
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1977 |
GIBSON "Les Paul"
custom bianca |
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GUILD "X-170 AB"
legno sfumato |
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GIBSON mod. ES 355 TDC legno
rosso |
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1974 |
EKO doppio manico |
6/12 corde
personalizzata legno |
1976 |
KRAMER "Neptune"
rossa |
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GIBSON "Les Paul
anniversary" (25-50) (0015) legno sfumato |
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MUSIC MAN "Sting Ray
I" dono di Leo Fender legno chiaro |
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1976 |
FENDER STRATOCASTER rossa |
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1973 |
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