Anni '60 La storia Curiosità Discografia |
In Italia, verso la fine
degli anni Sessanta, laffermazione di un cantante o di un gruppo vocale-strumentale
passava quasi sempre per la canzone devasione. Fu la loro fortuna, perché il tramonto dei complessi più noti, salvo qualche raro caso di longevità artistica come i Nomadi e i Pooh, coincise con linarrestabile ascesa della musica progressiva. In questo filone, poi etichettato col termine di pop music, confluivano frammenti di musica classica, jazz, musica popolare e rock. Era un bel crogiolo di idee dove si poteva dare sfogo alla più totale creatività. Il destino volle che nel momento in cui "I Quelli" sentivano lesigenza di essere qualcosa di più che semplici accompagnatori, la comunicazione più sentita dai giovani parlasse il linguaggio degli strumenti. Questi nuovi fermenti, insieme ad una grande voglia di riscatto discografico, li spinsero a cercare una nuova identità, con sonorità al di fuori del collaudatissimo schema da loro stessi chiamato "Chitabasbatorga" (chitarra, basso, batteria e organo). Le cose iniziarono a muoversi. Durante una serata al "Paradise", un locale nei pressi di Brescia, un amico parlò loro ( divenuti, nel frattempo, discograficamente "I Krel" ma per le serate ancora "I Quelli" ) di un musicista che suonava il flauto e il violino con un piglio più rock che classico. Era lestate del 69. L'incontro con Mauro Pagani, che all epoca suonava con "I Dalton", fu feeling al primo udito, tanto che Mauro si unì subito al gruppo. Continuavano ad esibirsi nelle balere, ma sentivano crescere in loro lesigenza di cambiare repertorio e genere musicale, anche per integrare meglio Mauro nella formazione. Sentivano l'esigenza di nuovi stimoli e di nuovi modelli. Li trovarono nei Chicago, nei King Crimson, nei Jethro Tull, negli Excepsion e nei Flock, gruppi in cui la struttura convenzionale della canzone veniva ampliata, concedendo più spazio allarrangiamento, al virtuosismo e allimprovvisazione. Cominciarono le prove per il nuovo repertorio con un ritmo di lavoro molto duro, quasi da naja. Con sedute di otto ore e multe salate per i ritardi, usate poi per finanziare lacquisto di nuovi strumenti e della prima auto del gruppo, iniziò la metamorfosi. |